venerdì 24 ottobre 2008

PREMESSA


• L’arte è un tramite insostituibile, con cui si focalizzano ed elaborano opinioni e concetti che in altro modo non si potrebbero spiegare e andrebbero vanificati, si perderebbero nell’ingranaggio trascinatore del tempo.

Il colore è la materia principale e indispensabile per evidenziare, per rendere esistenti e tangbili, deduzioni tratte da una situazione magica, forse inspiegabile, che nasce simultanea da uno stato emotivo, da una teoria, da un intimo pensiero o da una qualsiasi osservazione che capita per caso durante l’esistenza.

L’arte, in qualche modo cerca di spiegare la condizione dell’uomo, la sua presenza nell’universo, dove spesso è in disagio per il suo barcamenarsi su qualcosa costantemente in bilico, oscillante e invisibile, che non riesce a trattenere e lo rende incerto e sbilanciato, fra l’essere e il non, fra la realtà e il sogno indefinibile.
Si chiede quale senso ha la sua posizione, la sua presenza, perchè spesso si sente un anonimo e null’altro e non può che procedere per una già programmata direzione.

L’uomo, compie la propria esperienza culturale e scientifica, elabora un suo punto di vista, vive il suo status, la sua condizione, la sua limitazione; è soggetto e oggetto, ma non programmatore di se stesso. Manovrato da una forza impalese, adoperato da una disposizione già stabilita, già predefinita e né saprà qual è il fulcro, il punto di partenza della sua origine.

Tutto resta fra l’enigma e la certezza, fra l’utopia e la realtà; tra opinioni, ora concrete, ora astratte, su cui naviga da sempre, in uno stato di sogno, di trasalimento, di pathos, rincorrendo
se stesso, senza mai raggiungersi.



“Il colore è parte integrante della mia vita, è necessario incondizionatamente per farmi riempire i vuoti, i balzi che la ruota crea, nei momenti che qualcosa di incerto e vanificante si forma durante l’esistenza.”


"L’artista percepisce intuizioni, illuminazioni indefinibili, inspiegabili, quindi sublima attraverso se stesso focalizzandole ed elevandole in massimo grado. E come se il concetto, l’opinione, l’immagine astratta, passasse attraverso un filtro sensorio e trasformata in energia purissima e tangibile.
Esso crea l'opera, che deve trasmettere sensazioni vibranti e liberare il pensiero da condizioni precostituite, infondendo un appagamento interiore di completezza.
Per ottenere questo, l’artista, “pittore” si serve del colore, materia che ha la capacità di emettere una insostituibile condizione visiva.
L’accostamento cromatico, le varie combinazioni, gli svariati passaggi ritmici o contrastanti della scala dei toni, le diverse contrapposizioni complementari delle gradazioni, devono infondere nell’osservatore una intensa sensazione di emotività, di lirismo, di pathos."

Forse solo allora, siamo vicini a ciò che è definita… “opera d’arte”.

(da massime e pensieri) Ugo Martino

23.01.2004

E-mail: victortino@libero.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il coraggio di essere te stesso ti premia con la gioa che le tue azioni ti donano nell'attuarle...

Anonimo ha detto...

Dall’intervista: “…ci si sente invasi da quel male ansioso che è l’attesa. Attesa di un sogno, di uno spazio illuminante che possa farti sentire portatore del tuo messaggio…”



È tremendamente vero…



la mia più grande condanna è vivere in quest’attesa

la mia più grande certezza è che non arriverà mai quello spazio illuminante

la mia più grande paura è la delusione che un giorno, inesorabilmente, travolgerà tutto…





ciao



Rovena